19 febbraio 2006

Nemo profeta in patria

Il Carnevale è sempre stata una riccorrenza sugestiva per il sottoscritto. Venezia è una città silenziosa che si sveglia in quelle due settimane di festa e musica. Purtroppo l'organizzazione e il programma del Canevale, da un bel po' di anni, non riescono a soddisfare la moltitudine delle persone che ogni anno accorrono a Venezia...
Amo lo ska, il folk, e molti altri generi musicali e sono contento che questi generi vengano proposti in questo periodo, specialmente per quel che riguarda il concerto di Goran Bregovic che aspetto di vedere da 5-6 anni ormai.
Purtroppo il Carnevale di Venezia, come altre festività, è vittima di una serie di raccomandazioni che permettono a realtà musicali locali a mio parere noiose-presuntefamose-presuntuose-potenzialmentepensionabili di mettersi sempre in mezzo a scapito di altre realtà emergenti della scena veneziana.
Stop: posto il fatto che non mi posso lamentare molto, dato che con i Talco suoneremo sabato pomeriggio in Campo San Giacomo, quello che mi preme è una richiesta di rivoluzione totale del carnevale, in cui non ci vengano propinati sempre gli stessi gruppi per anni e anni.

Questo, comunque a Venezia succede spesso: musicisti che si danno uno sfondo professionistico, ma solo di facciata (credetemi, ci sono gruppi che qui sembrano realtà di spicco della musica e, uscendo un attimo dalla nostra città, non li conocsce o non li apprezza quasi nessuno), aiutati dall'ingenuità di organizzatori interessati solo all'apparire e non all'essere.
Ecco perchè abbiamo deciso di centesimare i nostri concerti a Venezia e Mestre, come avevamo già accennato in un concerto a settembre: abbiamo suonato molto, quasi sempre gratuitamente perchè amiamo suonare, divertirci e far divertire, e mi sembra sinceramente che nel nostro piccolo ci siamo pure riusciti. tuttavia il 90% delle volte qui a Mestre siamo sempre stati trattati di merda, solo perchè non ci davamo arie da musicisti professionisti, non chiedevamo un cachet, non avevamo un manager aguzzino che risucchiasse le casse degli organizzatori.....e le soddisfazioni le abbiamo dovute cercare lontano da casa, addirittura all'estero.....

chiudo lo sfogo ricordando un vecchio concerto di un paio di anni fa, di spalla a uno di quei finti-gruppi-famosi: il diluvio universale aveva impedito lo svolgimento del concerto. Tolto l'impianto e cessata la pioggia, ci è stato chiesto di suonare ugualmente con strumentazione minimale, e noi abbiamo accettato felicemente e senza esitazioni: ne era uscito un concerto simpatico con un centinaio di ragazzi che hanno gradito la nostra scelta di suonare ugualmente, nonostante la mancanza di strumentazione adeguata. E Il gruppo di punta? E' fuggito via, senza suonare, e prendendosi la metà del budget che avevano chiesto (=1000 euro, su 2000). Quella sera abbiamo ricevuto 50 euro di rimborso spese e siamo tornati a casa con le tasche vuote ma fieri di noi stessi.